Con l’Etna in eruzione si ferma il traffico aereo e gli aerei non decollano. Scopriamo i motivi della sospensione dei voli.
L’Etna è uno dei vulcani attivi più noti al mondo per le sue spettacolari eruzioni, che innalzano fontane di lava fusa alte decine di metri. Rappresenta uno dei simboli della Sicilia e le sue eruzioni passate hanno garantito la fertilità delle conche sottostanti. Attualmente la sua attività vulcanica continua con spettacolari eruzioni che per fortuna non rappresentano pericoli seri
I fenomeni piro-plastici e i flussi di magma sono strettamente controllati e studiati, per prevenire ogni rischio alle popolose località circostanti. Tuttavia l’attività vulcanica non va sottovalutata, in considerazione della mole di materiale prodotta nelle eruzioni. L’attuale cima più alta dell’Etna, il cratere Voragine con 3.369 metri, si è innalzata di decine di metri nel giro di pochi mesi, superando la vetta del cratere di Sud-Est che misura 3.347 metri.
Dunque l’Etna è un vulcano tutt’altro che tranquillo, come sanno d’altre parte i passeggeri dei voli diretti a Catania nelle ultime settimane. Molti voli da e per lo scalo siciliano sono arrivati in ritardo, cancellati o dirottati verso altri aeroporti dell’isola (Palermo, Trapani, Comiso) proprio a causa dell’attività vulcanica nelle ultime settimane, con gli evidenti disagi per i passeggeri.
Ma cosa determina la decisione di sospendere i voli all’aeroporto Vincenzo Bellini? Quello catanese è il più importante scalo siciliano e il quinto in Italia per traffico aereo, dunque la sospensione dei voli provoca grandi disagi per migliaia di passeggeri. Ma in alcuni circostanze le condizioni determinate dalle eruzioni dell’Etna rendono impossibile i voli.
In occasione delle eruzioni più violente si possono sprigionare dall’Etna nubi eruttive alte diversi chilometri che possono creare problemi di visibilità e disturbi alla strumentazione di bordo. Ma non solo, i problemi maggiori si hanno a causa delle ceneri che si depositano nelle aeree circostanti a causa dei venti con accumuli anche di alcuni centimetri.
Come accennato gran parte del materiale piro-plastico si accumula lungo le pendici del vulcano e i bordi dei crateri, ma le nubi di ceneri possono spostarsi per decine di chilometri dal centro dell’eruzione e depositarsi ovunque. Dunque, se i venti soffiano in direzione sud, sud est verso la citta di Catania e il suo aeroporto, si hanno accumuli di diversi centimetri di cenere su strade, marciapiedi e sulle piste del Bellini, che diventano impraticabili.
Visibilità ridotta e piste ricoperte da uno strato di materiale sdrucciolevole, rendono difficili, se non impossibili le manovre di atterraggio e decollo, in condizioni di sicurezza per i passeggeri e per il personale di bordo. Da qui le decisione di dirottare i voli su altri scali.
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