Falso incidente stradale per fregare le assicurazioni: molti fanno così

Come agiscono gli automobilisti che inscenano un falso incidente stradale. Obiettivo per pagare le assicurazioni.

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Incidente, quando si configura un falso sinistro – motoritalia.it

Incidenti mai accaduti, danni aggravati per estorcere denaro alle assicurazioni, falsi sinistri comprovati da complici compiacente, sono molti i tentativi di raggirare le compagnie assicuratrici, ma anche gli ignari automobilisti, alle prese con i furbetti di turno. Bisogna dire che questo è un pericolo da non sottovalutare per chi circola nelle strade.

Le truffe sono all’ordine del giorno e si rischia sempre un po’. Però è da dire che comportandosi in questo modo, si commette un reato con conseguenze molte serie. Quindi occorre tutelarsi dalle truffe per evitare di pagare premi più alti, pur comportandosi in maniera sempre corretta. Vediamo allora come vengono commesse queste truffe e come cercare di difendersi.

Falso incidente stradale, come si attua

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Incidente stradale, le truffe contro le compagnie assicuratrici – motoritalia.it

Le truffe in strda sono sono presenti. Ma un falso incidente stradale è un reato, come detto e come indica l’articolo 642 del Codice penale. Si rischiano da uno a sei anni di carcere per tutta una serie di comportamenti criminosi. In particolare per la falsificazione della polizza, per la falsificazione o l’alterazione della documentazione relativa all’incidente, per il danneggiamenti volontario dell’auto assicurata, per il ferimento provocato a se stessi al fine di ottenere un indennizzo maggiore, per la denuncia di un incidente mai capitato e per l’aggravamento degli effetti di un sinistro.

La truffa avviene per un accordo tra due automobilisti che fingono un sinistro compilando il CID, con l’eventuale complicità di testimoni, meccanici, periti e così via con il fine di truffare l’assicurazione. Oppure un falso incidente si configura quando un singolo automobilista denuncia un incidente mai avvenuto o ne aggrava le conseguenze. Lo scopo è un risarcimento maggiore. Nel secondo caso di truffa è coinvolto spesso l’altro ignaro automobilista.

Questo rischia delle gravi conseguenze con un aumento della propria polizza assicurativa per l’innalzamento della classe di merito. Ma c’è anche il pericolo di pagare personalmente i danni, con il proprio patrimonio, se la polizza assicurativa con copre il risarcimento fraudolento. Se ci si trova coinvolti in situazione del genere occorre rivolgersi alla propria compagnia e fornire la propria versione, entro 30 giorni.

Bisogna infatti evitare che trascorso questo periodo si riconosca l’avvenuto incidente secondo il principio del silenzio assenso. Si deve richiedere l’accesso agli atti della denuncia, perché rientra nei diritti dei coinvolti. La comunicazione da fare alla compagnia è il disconoscimento dell’incidente, da spedire con raccomandata A/R. Da questa data la compagnia ha 45 giorni per replicare.

Con questa comunicazione si chiede all’assicurazione di non effettuare il risarcimento e di non incrementare il premio da pagare. La compagnia può chiudere la pratica senza pagare il risarcimento, liquidarlo perché corrispondente alla realtà, oppure presentare querela se le verifiche confermano che l’incidente è stato veramente simulato.

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