Inventato negli anni Ottanta, il sistema di sicurezza HANS è stato adottato in tutti gli sport automobilistici: vediamo come funziona.
Inventato nella metà degli anni Ottanta, grazie all’intuizione del professor Robert Hubbard, insegnante di ingegneria biomeccanica all’università del Michigan, il sistema di sicurezza HANS ha rivoluzionato il mondo delle corse automobilistiche e motociclistiche, fornendo un supporto per tutti i piloti. Il sistema HANS, nel corso degli anni, ha salvato la vita a tantissimi piloti di auto e di moto.
Si tratta, infatti, di un dispositivo che si appoggia attorno al collo, a protezione della testa, e sul quale viene poi adagiato il casco. In pratica, l’HANS tiene saldo il casco alle spalle, per evitare che, durante un urto in gara, il collo possa spezzarsi e la testa strapparsi via dal resto del corpo. Hubbard ha sperimentato questo dispositivo di sicurezza sin dagli anni Settanta, quando si occupava di crash test alla General Motors di Detroit.
Grazie al parere di suo cognato, il pilota Jim Downing, convinto che gran parte delle morti in gara fosse dovuta proprio agli infortuni al collo, Hubbard ha iniziato a studiare un modo per bloccare la testa alle spalle e a lavorare su diversi prototipi. Dopo anni di sperimentazioni e di progettazioni, nel 1989 nasce il primo sistema HANS ufficiale.
Dopo che i crash test hanno dato risultati positivi, il sistema HANS è stato sin da subito adottato in tutti gli sport automobilistici e motociclistici. Il primissimo modello è stato commercializzato nel 1990, ma nel corso degli anni questo dispositivo è stato ulteriormente perfezionato, giungendo al 2000 nella sua versione più moderna e sicura. Cosa è fondamentale fare se vai in bici di notte: è per la tua sicurezza.
L’HANS permette di ridurre notevolmente il rischio di infortuni dei piloti, specialmente nella parte superiore del corpo. Introdotto obbligatoriamente dalla FIA, come accessorio per le corse, il sistema HANS garantisce sicurezza, efficienza e qualità. Durante un incidente, infatti, se il corpo resta bloccato dalle cinture di sicurezza, il collo subisce il trauma.
Il rischio è che, a certe velocità, non solo il collo si possa fratturare, ma che la testa possa letteralmente staccarsi dalle spalle. A 300 km/h tutto è possibile, perciò il dispositivo HANS riduce la forza di trazione sul collo, durante una collisione, riducendo la spinta anche dell’80%. Inoltre, questo sistema previene anche il rischio che il pilota possa sbattere la testa contro l’abitacolo stesso.
L’HANS predispone di varie componenti: le cinture, collegate al casco, il collare, che protegge il collo, il giogo, che protegge spalle e torace del pilota, il poggiatesta, che ancora il casco dalla parte della nuca, proteggendola, e il sistema di interfaccia, con la parte superiore del giogo collegata alle cinture di sicurezza del sedile della vettura. Bandiere F1: qual è la differenza tra quella gialla, rossa e a scacchi.
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