Reato del cavallo di ritorno, arriva quando si verifica un furto d’auto nel luogo in cui vivi: come funziona e perché si chiama così
Quante volte abbiamo sentito parlare di cavallo di ritorno? Fin da bambini abbiamo sentito utilizzare questo termine, in modo particolare quando quando persone vicino a noi, magari di famiglia, hanno subito un furto d’auto. Non esiste forse sensazione più brutta, considerato che al giorno d’oggi le auto costano veramente tantissimi soldi. Uscire di casa, da un negozio, un supermercato, qualsiasi luogo e non trovare più la propria macchina, è un momento di puro terrore che nessuno vorrebbe mai provare nella vita. Soprattutto quando ti ritrovi a fare davvero tanti sacrifici per poter portare a casa dei soldi, figuriamoci per acquistare una macchina che di certo non costa poco e che richiede davvero tante spese di manutenzione.
E una delle cose ancora più brutte di tutta questa storia, è che certe volte sì, la propria macchina non è del tutto perduta perché la si può ritrovare – a meno che non sia stata rubata per dei pezzi di ricambio -, ma in che modo? Tramite quello che è un vero e proprio ricatto. Praticamente sai chi te l’ha rubata, ci puoi risalire magari grazie all’aiuto delle forze dell’ordine, ma se vuoi farlo puoi ritrovarti in pericolo. Proprio per questo la maggior parte delle persone, per stare tranquille e per poter recuperare la propria auto, scelgono la via più facile e costosa: cedere al ricatto. Insomma, idealmente non è la cosa migliore da fare, ma diventa praticamente ne evitabile, soprattutto quando ti ha fretta di avere la propria macchina e paura di non rivederla più.
Reato del cavallo di ritorno: cosa significa
Questo fenomeno, si chiama cavallo di ritorno. Il “cavallo di ritorno” è un gergo molto diffuso in Italia che consiste appunto nella richiesta di pagamento di un riscatto, che ha lo scopo proprio di riavere ciò che ci è stato rubato ma tramite il pagamento a delle persone losche che si sono occupate di tutto ciò. In modo particolare questo fenomeno infatti riguarda il settore del trasporto e lo possiamo collocare all’interno del tema dell’estorsione. Ma per quale motivo questo fenomeno viene chiamato in questo modo? Andiamo a scoprire insieme qualcosa in più su questo termine che utilizziamo tutte le volte.
Il cavallo di ritorno: perché si chiama così
In molti si chiedono per quale motivo questa pratica viene chiamata in questo modo. Con questo termine nell’antichità si intendeva un cavallo in affitto che veniva utilizzato per raggiungere una destinazione da parte di chi non possedeva una carrozza o comunque un altro animale per poterci arrivare. In pratica funziona così: la persona che ruba, recupera la carta di circolazione e si mette, in qualche modo, in contatto con la persona derubata. A questo punto deve chiedere dei soldi ma non pari al valore del veicolo, altrimenti alla persona che è stata derubata non conviene e farebbe meglio infatti ad acquistare una nuova auto. Per questo motivo, questo accordo viene fatto in maniera molto intelligente, raramente qualcuno decide di rifiutare e di cambiare macchina prendendone una nuova.